Eugenia Paulicelli
Eugenia Paulicelli è Professoressa Ordinaria di Italiano, Letterature Comparate e Women’s Studies al Queens College e al Graduate Center della City University of New York. Qui ha fondato e dirige la specializazzione in Fashion Studies presso il Master of Arts in Liberal Studies. È autrice di numerosi volumi e saggi che affrontano il rapporto tra letteratura e le arti, la moda, il cinema e le interconnessioni con l’identità, il nation building, la storia di genere e delle donne in una prospettiva transnazionale. Tra le sue pubblicazioni, Fashion under Fascism (Berg 2004); Moda e moderno. Dal Medioevo al Rinascimento (Meltemi 2006) ; The Fabric of Cultures: Fashion, Identity and Globalization (con Hazel Clark, Routledge 2009); Writing Fashion in Early Modern Italy: From Sprezzatura to Satire (Routledge 2014), Rosa Genoni. La moda è una cosa seria (2015); Italian Style: Fashion & Film from Early Cinema to the Digital Age (Bloomsbury 2016); Film, Fashion, and the 1960 (Indiana University Press 2017); Moda e cinema in Italia. Dal muto ai giorni nostri (Bruno Mondadori 2020); The Routledge Companion to Fashion Studies (con Veronica Manlow et alii, Routledge 2021). È di prossima uscita il numero speciale della rivista Journal of Italian Cinema and Media Studies dedicato a Film/Fashion/Costume che ha curato con Giulia Po.
Keynote - 31 maggio 10.00
Abito e performance.
Dentro e fuori dal tempo
Il rapporto moda e tempo è stato studiato e viene studiato in diversi contesti disciplinari. La moda intesa come sistema e processo identitario individuale e collettivo, industria multimiliardaria, complesso regime di affetti si situa come uno dei campi più importanti per l’interpretazione e lettura del presente . È nel presente che si declinano, si nascondano e giocano gli spettri di passati multipli e si progettano proposte di ri-generazione, dal riutilizzo degli scarti, la trasformazione e rigenerazione di tessili a una reinterpretazione del significato dell’abbigliamento e riuso/hackeraggio/pastiche e collage, di archivi. Come tra gli altri mostra il lavoro di Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci.
Il paper intende interrogare una specifica ‘forma del tempo’: il ritmo. Attraverso questa griglia interpretativa, si vuole approfondire alcuni aspetti in cui si rivelano diverse facce del ritmo. Per riportare una suggestiva definizione di Paul Valéry, “il ritmo sta al tempo come un cristallo a un ambiente amorfo.” Si propone dunque di individuare e interrogare alcune delle sue strategie narrative e rigenerative non solo rispetto a una concezione della storia, ma a una idea del presente e/o a un momento che pone in questione la temporalità e lo spazio che hanno da sempre contraddistinto la moda. Uno degli aspetti dell’analisi si soffermerà su moda e performance e le loro implicazioni con le arti e come questi nodi vengano a scandire diverse forme del tempo e dunque del ritmo oltre a giocare e depistare il concetto stesso di tempo e aprire spazi della creatività.